sabato 13 giugno 2009

Friedrich Dürrenmatt

Friedrich Dürrenmatt

Era Natale.Attraversavo la vasta pianura.La neve era come vetro.Faceva freddo.L'aria era morta.Non un movimento,non un suono.L'orizzonte era circolare.Nero il cielo.Morte le stelle.Sepolta ieri la luna.Non sorto il sole.Gridai.Non mi udii.Griai anocra.Vidi un corpo disteso sulla neve.Era Gesu Bambino.Bianche e rigid le membra.L'aureola un disco gelato.Presi il bambino in mano.Gli mossi su e giù le braccia.Gli sollevaile palpebre.Non aveva occhi.Io avevo fame.Mangiai l'aureola:Sapeva di pane stantio:Gli staccai la testa con un morso.Marzapane stantio.Proseguii

FRIEDRICH DURRENMATT RACCONTI 1943

5 commenti:

Michele Filippi ha detto...

avendo immagino una fede stantia, ovvio che l'autore avrà trovato anche il dio decisamente stantio..

brazzz ha detto...

considera che il racconto lo ha scritto a 22 anni..hai mai letto niente di suo?guardati la scheda che ho messo..scrittre e drammaturgo fantastico,forse il migliore in lingua tedesca del dopoguerra

Michele Filippi ha detto...

"Quando si presenta alla moglie, appena tornata a casa dopo il secondo parto, con i 500 franchi di anticipo in contanti, questa crede che si tratti di soldi rubati."
ahaha! fantastico..

brazzz ha detto...

aiuto amnesia

it's my wife and it's my life ha detto...

ma questo ke scrive è un ex soldato?