Friedrich Dürrenmatt
Era Natale.Attraversavo la vasta pianura.La neve era come vetro.Faceva freddo.L'aria era morta.Non un movimento,non un suono.L'orizzonte era circolare.Nero il cielo.Morte le stelle.Sepolta ieri la luna.Non sorto il sole.Gridai.Non mi udii.Griai anocra.Vidi un corpo disteso sulla neve.Era Gesu Bambino.Bianche e rigid le membra.L'aureola un disco gelato.Presi il bambino in mano.Gli mossi su e giù le braccia.Gli sollevaile palpebre.Non aveva occhi.Io avevo fame.Mangiai l'aureola:Sapeva di pane stantio:Gli staccai la testa con un morso.Marzapane stantio.Proseguii
FRIEDRICH DURRENMATT RACCONTI 1943
5 commenti:
avendo immagino una fede stantia, ovvio che l'autore avrà trovato anche il dio decisamente stantio..
considera che il racconto lo ha scritto a 22 anni..hai mai letto niente di suo?guardati la scheda che ho messo..scrittre e drammaturgo fantastico,forse il migliore in lingua tedesca del dopoguerra
"Quando si presenta alla moglie, appena tornata a casa dopo il secondo parto, con i 500 franchi di anticipo in contanti, questa crede che si tratti di soldi rubati."
ahaha! fantastico..
aiuto amnesia
ma questo ke scrive è un ex soldato?
Posta un commento